Spesa a casa: come il covid 19 ha cambiato le abitudini alimentari degli italiani

Gli effetti della pandemia (lockdown, quarantena, smartworking) hanno dettato una serie di nuove routine.

La paura del contagio e le restrizioni previste dal Governo nel periodo 2020 – 2021 hanno inevitabilmente portato all’adozione di nuovi stili di vita, anche in campo alimentare, che ormai fanno parte delle nuove abitudini del consumatore.

L’indagine Eurispes dal titolo “Un anno di Covid in Italia” ha analizzato quali sono le inclinazioni della popolazione attuale e come si sono modificate rispetto al passato.

Dalla ricerca è emerso un boom di consegne di pasti a domicilio iniziato nel 2020 che è proseguito e continua anche e nonostante la riapertura dei ristoranti e la ormai piena accessibilità ai negozi alimentari.

Se ordinare una cena a casa era un’abitudine condivisa e consolidata da un significativo gruppo di utenti già prima dello scoppio della pandemia, una routine che ha preso piede in maniera preponderante nell’ultimo anno e mezzo è stata quella di ordinare anche la spesa a casa.

Quanti acquistano la spesa online?

Secondo l’indagine il 21,9% degli italiani afferma di aver ordinato per la prima volta la spesa a domicilio dopo marzo 2020. L’abitudine di ordinare la cena o altri pasti a domicilio era già abbastanza diffusa con il 28,6% che lo faceva anche prima della pandemia, ma da marzo 2020 il 16,8% lo ha fatto per la prima volta.

Non è l’unica ricerca effettuata sul campo. Significativi anche i dati rilevati dall’Osservatorio eCommerce B2c – Netcomm del Politecnico di Milano secondo i quali il valore degli acquisti online dei consumatori italiani nel 2020 per prodotti Food&Grocery ha superato i 2,7 miliardi di euro, in crescita del 70% rispetto all’anno precedente.

In un mondo sempre più digital e smart i nuovi consumatori hanno bisogno di velocità e comodità nell’acquisto in tutti i settori.

L’utente del 2021 ama la rapidità: che sia per acquistare un nuovo paio di scarpe o per evitare la fila al supermercato e avere direttamente tutti i prodotti direttamente e comodamente sul pianerottolo di casa. Il prodotto a portata di click, da scegliere quando e dove si vuole, attrae i consumatori.

Molte catene di supermercati si sono adeguate a questo trend dando la possibilità all’utente di comprare i prodotti presenti sui loro scaffali tramite app di delivery.

E se all’inizio erano in pochi a poter dare questa possibilità, ora il mercato si è arricchito di vari competitors.

Le parole chiavi? Smart e Qualità!

Come può l’utente orientarsi in questa vastità di scelte?

Chi fa la spesa online spesso non ha tempo per recarsi al supermercato o vuole risparmiare il tempo di recarsi al market, trovare i prodotti, sceglierli e confrontarli con altri presenti in altri scaffali, fare la fila alla cassa, caricarsi il peso fino a casa, disinfettare/pulire i prodotti (in tempi di covid si sa, le precauzioni non bastano mai) e poi posizionarli in frigo.

Questione di….tempo!

Grazie alle piattaforme food delivery l’utente trova i prodotti più facilmente (già suddivisi per categorie), confronta i prezzi esposti applicando i filtri, seleziona, acquista e paga nel giro di pochi secondi.

Dopodiché non resta che aspettare la consegna.

Fra gli esempi virtuosi di food delibery vi è Cuc. Bio, la startup romana acquisita, per il 16%, dal Gruppo Millennials SpA.

Cuc.bio è un innovativo sistema di spesa online in cui i clienti possono acquistare prodotti provenienti da una filiera corta.

Tra le formule di maggior successo di Cuc.Bio, quella dei kit ricette – che sta tornando in versione evoluta. Se si ha voglia di una determinata pietanza, ma poco tempo per cucinarla, Cuc.Bio ti permette di acquistare i prodotti necessari per realizzarla facilmente e alle giuste dosi.

In questo modo non solo si evitano sprechi inutili e costosi, ma si ha la possibilità di realizzare il piatto preferito, seguendo la semplice ricetta messa in dotazione, con prodotti genuini e di qualità.

Un altro elemento che influisce sulla scelta dei prodotti è, infatti, la qualità. Un prodotto a km0, acquistato direttamente dal coltivatore è un prodotto sicuramente genuino.

Cuc.Bio, come dice il nome stesso, seleziona i prodotti biologici offrendo quindi la massima qualità, ma al giusto prezzo. La genuinità viene garantita dal fatto che fanno parte della filiera solo coltivatori e agricoltori diretti. Grazie a Cuc.Bio i prodotti vengono consegnati a domicilio direttamente dai produttori (contadini, allevatori, piccoli caseifici) e ciò garantisce un controllo maggiore sulla filiera. Gli alimenti non compiono viaggi lunghissimi prima di arrivare sulla tavola del consumatore contribuendo così anche a limitare l’inquinamento, riducendo i trasporti e gli imballaggi.

Una soluzione che rispetta l’ambiente e di conseguenza anche la salute collettiva.

Il boom del bio

Non sorprende quindi che una tendenza rafforzata dal covid sia quella di fare più attenzione alla qualità dei prodotti selezionati.

Secondo l’Organic F&V Monitor 8 italiani su 10 mangiano frutta e verdura ogni giorno e sono saliti, nell’ultimo anno, alla cifra record di 4,3 miliardi di euro, i consumi di alimenti biologici, con un aumento degli acquisti del 7% nel 2020 sull’anno precedente.

Questo dato ci dice che non solo è cambiato il modo di fare la spesa, ma anche la scelta dei prodotti acquistati. Il covid ha permesso di apprezzare maggiormente la filiera corta e i cosiddetti prodotti a km0, più sani e genuini. Una vera svolta salutistica che Millennials ha scelto di promuovere in continuità e coerentemente con la tendenza del gruppo a valorizzare le realtà imprenditoriali in prima linea sui trend di mercato.

 

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