Il turismo culturale (visite a siti archeologici, museali e centri storici) è sempre stato associato, erroneamente, a visitatori appartenenti a una fascia d’età adulta.
Oggi per chi lavora nel settore diventa fondamentale adattarsi alle esigenze dei nuovi fruitori di questa offerta. La generazione Millennials e la generazione Z sono quelle alle quali bisogna rivolgersi e attrarre maggiormente per rilanciare un’area fortemente provata dalla pandemia e da quello che sarà il post covid.
Parlare alle nuove generazioni vuol dire utilizzare il loro linguaggio: anche un settore “tradizionale” come il turismo deve quindi modernizzarsi se vuole diventare più invitante.
Se le generazioni attuali sono sempre più social e mobile, anche le loro esperienze sono, di conseguenza, più smart e digitalizzate.
Il mondo dei social e delle app rappresentano ormai uno strumento potentissimo per fare business e il settore del turismo non può restare indietro, soprattutto in questa fase dove necessita di un significativo rilancio. Come evidenziato dal rapporto Digital 2020 in Italia sono presenti 80 milioni di smartphone per una popolazione residente di 60 milioni. In poche parole più dispositivi mobile che persone.
Nonostante il nostro paese sia quello con il maggior numero di patrimoni Unesco al mondo e vanti una ricchezza culturale inestimabile, la maggior parte dei musei o siti d’interesse culturali non sono conosciuti o frequentati sufficientemente.
Dall’esigenza di diffondere la conoscenza di punti di interesse culturali presenti sul territorio nazionale nasce Artplace, l’app realizzata dalla start up SmartFactory, la quale ha avviato una partnership con il gruppo Millennials Spa.
Perchè Artplace è la soluzione?
La piattaforma è stata ideata come un Network per la condivisione di un numero sempre crescente di musei e punti di interesse digitalizzati.
Grazie a un utilizzo innovativo di una tecnologia consolidata e sicura come i beacon (trasmettitori bluetooth low energy e low cost che consentono il trasferimento di dati mediante la microgeolocalizzazione) gli utenti ricevono notifiche push contenenti le informazioni sulle attrazioni culturali presenti nella zona nella quale l’utente si trova. In questo modo, quest’ultimo, riceve, a portata di click, una guida gratuita completa e interattiva dell’attrazione segnalata.
Godere di un tour virtuale aumenta il coinvolgimento dell’utente e permette a quest’ultimo di vivere un’esperienza unica.
Come cambiano le abitudini grazie al digital
Una parte preponderante dei consumatori, oggi, legge ebook, fa acquisti online, prenota viaggi ed esperienze tramite app.
La pandemia ha inoltre potenziato ed esteso ulteriormente il raggio di azione del digital, che ha riscritto le abitudini degli utenti.
Di conseguenza anche la concezione di visita al museo è notevolmente cambiata e continuerà a orientarsi a un approccio sempre più interattivo e smart.
L’app non è soltanto uno strumento per condividere informazioni – anche in formato audio e video – sulle attrazioni presenti – a sostituzione delle tradizionali audioguide – ma un mezzo per vivere un’esperienza culturale a 360 gradi. A differenza dei supporti di visita standard, con Artplace l’utente può accedere a contenuti multimediali anche dopo aver terminato il tour e può contribuire al miglioramento dell’esperienza vissuta valutando la visita. Da remoto e in qualsiasi momento l’app mette a disposizione una gallery di contenuti , permettendo di anticipare o rivivere l’esperienza culturale scelta.
Per questi motivi, che arricchiscono la qualità rivoluzionaria con cui l’app ha ripensato gli schemi di fruizione della cultura, Artplace è una delle realtà su cui il Gruppo Millennials ha deciso di puntare investendo nel progetto, nella certezza che il rilancio del settore turistico passi necessariamente per l’introduzione definitiva di soluzioni digitali all’avanguardia in grado di valorizzare il patrimonio culturale italiano.